Il dojo ha una organizzazione definita in quattro aree principali disposte indicativamente secondo i punti cardinali:

  • Nord: Kamiza 上座 (posto d’onore), che rappresenta la saggezza, è riservato al sensei 先生 (insegnante) titolare del dōjō alle spalle del quale è apposta l’immagine di Jigorō Kanō Shihan.
  • Est: Jōseki 上席 (posto degli alti gradi), che rappresenta la virtù, è riservato ai sempai 下席 (compagno maggiore), agli ospiti illustri, o in generale agli yūdansha 有段者 (portatori di dan).
  • Sud: Shimoza 下座 (posto inferiore), che rappresenta l’apprendimento, è riservato ai mudansha 無段者 (non portatori di dan).
  • Ovest: Shimoseki 下席 (posto dei bassi gradi), che rappresenta la rettitudine, è generalmente vuoto, ma all’occorrenza è occupato dai 6ⁱ kyu.

L’ordine da rispettare è sempre quello per cui, rivolgendo lo sguardo a kamiza, i praticanti si dispongono dai gradi inferiori a quelli superiori, da sinistra verso destra. Il capofila di shimoza, usualmente il più esperto tra i mudansha, di norma è incaricato del rispetto del reihō 礼法 (etichetta).

Accesso al dojo e modelli di comportamento

L’accesso al dojo è riservato a chi vuoi praticare, quando è già vestito con l’apposito abito. Spettatori che fossero sinceramente interessati ad assistere alle lezioni potranno farlo, in rispettoso silenzio badando di non essere di alcun disturbo.

Nel dojo occorre essere sempre sinceri e gioiosi, abbandonando ogni considerazione di fama e di ricchezza, dimenticando i pregiudizi di razza, sesso e stato sociale. L’ardore della pratica deve unirsi ad un’atmosfera di ricerca interiore. Sono richieste tre qualità: una buona educazione, un grande amore per l’arte, fiducia nel maestro.

Il Maestro Ichiro Abe ha indicato alcune norme basilari sul comportamento da tenersi in un Dojo (Dojokun). Le regole tradizionali, l’atteggiamento mentale e la cura del corpo che vengono suggeriti non sono mortificazioni imposte a chi pratica, ma costituiscono un costume che favorisce il lavoro collettivo e il progresso individuale.

Tener sempre presente che il Dojo, oltre che luogo di pratica, è scuola morale e culturale.

Entrare nell’area di pratica del Dojo con il piede sinistro ed uscirne con il destro, e non omettere mai di salutare, sia quando si accede che quanto si lascia l’area di pratica.

Osservare scrupolosamente le regole generali della cortesia e quelle particolari del Judo

Sforzarsi in ogni circostanza di aiutare i propri compagni di pratica evitando di essere per essi causa di imbarazzo o di fastidio.

Rispettare le cinture di classe superiore ed accettarne i consigli senza obiezioni, dal loro canto le cinture superiori devono aiutare il miglioramento tecnico di coloro che sono meno esperti, con diligenza e cordialità.

Quando non si pratica bisogna mantenere un contegno corretto e non permettersi mai posizioni ed atteggiamenti scomposti anche se si è estremamente affaticati.

Mantenersi silenziosi e, se necessario parlare, sia solo per la pratica jodoistica e a bassa voce.

Non allontanarsi mai dall’area di pratica senza prima averne avuto il permesso dall’insegnante o da chi ne fa le veci.

Curare la pulizia e l’integrità del Judogi ed il suo riassetto che deve essere sempre effettuato ogni volta che è necessario.

Mantenere sempre un’elevata igiene personale.

Le unghie della mani e dei piedi devono essere tagliate molto corte. Bisogna togliersi, durante l’allenamento, catenine, anelli e quanto altro possa procurare danni a se stessi e ai propri compagni di pratica.

Rispettare l’orario dei corsi (salvo particolari autorizzazioni). Non allontanarsi dai Dojo prima della fine della lezione dell’insegnante.

All’inizio e alla fine di ogni lezione, l’insegnante e gli allievi si salutano reciprocamente. I praticanti si dispongono ordinatamente in fila sul bordo del tappeto di fronte all’insegnante. Il Judoka con cintura di grado più elevato si pone alla estremità del lato d’onore della sala, seguito gerarchicamente dagli altri. Tutti devono osservare che il loro Judogi sia in ordine.

Quando si cessa la pratica e quando si frequenta il Dojo senza poter praticare, osservare con attenzione quanto avviene nell’area di pratica, e seguire le spiegazioni in atto, per trarne egualmente proficuo insegnamento.

SE NON VI SENTITE DI SEGUIRE QUESTE REGOLE, NON ENTRATE NEL DOJO: OGNI INSEGNAMENTO SAREBBE INUTILE PER VOI E IL VOSTRO ATTEGGIAMENTO SAREBBE DI DANNO PER GLI ALTRI.